Nel 2017 con il libro su “Villa Isabella” di Gabriella Saretto e il convegno de “I grandi dimenticati”, l’Alam ci ha permesso di ricordare Diomede e Maffeo Pantaleoni protagonisti della storia di Macerata e d’Italia tra XIX e XX secolo. Portai il mio contributo con un approfondimento sull’Architettura del Mausoleo cogliendo l’occasione per “accendere un faro” sul piccolo manufatto neoclassico, da anni in precarie condizioni e lesionato dal sisma del 2016, tanto che oggi è inagibile e pericolante.

Situazione allo stato attuale (foto Gabriella Saretto)

A Macerata c’è la tomba di una famiglia illustre: i Pantaleoni. Qui hanno trovato il riposo eterno Diomede, la moglie Isabella, i figli Raoul e Maffeo con la moglie Emma. E’un bel tempio in stile neoclassico, costruito nel giardino di una villa conosciuta come Villa Pantaleoni a poche centinaia di metri dalla chiesa delle Vergini. Bello, ma in disfacimento, perché nessuno se ne cura.

Diomede Pantaleoni, grande uomo del nostro Risorgimento, ha risolto il conflitto tra Stato e Chiesa all’indomani dell’Unità d’Italia. Maffeo, suo figlio, è stato un personaggio rilevante e per certi versi unico nel panorama degli economisti italiani ed europei. Egli si distingue soprattutto per la poliedricità della sua attività non soltanto nel campo economico, nel quale eccelleva in riferimento sia all’economia pura sia all’economia applicata, ma anche in quello degli studi di Scienza delle Finanze. Applicando i principi economici alle questioni finanziarie, Maffeo Pantaleoni divenne un precursore del rinnovamento di questi studi in Italia e nel mondo. Si può individuare un filo conduttore nella sua attività: la ricerca e la strenua difesa della libertà in ogni campo, libertà vista come bene assoluto e imprescindibile, che non si piega ai potenti o alle dottrine e che permea non soltanto le sue opere, ma anche e soprattutto la sua vita. Da non dimenticare che la Biblioteca Mozzi-Borgetti di Macerata conserva il patrimonio librario di Maffeo Pantaleoni costituito da 7603 volumi dell’economista, a cui aggiungere la raccolta di testi del padre Diomede e lettere autografe di personaggi illustri dell’Ottocento. All’interno della collezione Pantaleoni figurano anche volumi antichi e preziosi. A fronte di ciò il Comune di macerata potrebbe assumere la cura perpetua della tomba di famiglia?

L’ARCHITETTURA E STATO DI CONSERVAZIONE DEL MAUSOLEO

Sorge a Macerata in una zona fuori dal centro cittadino, tra la campagna maceratese e i primi nuclei urbani residenziali. A poche centinaia di metri dall’imponente santuario della Madonna delle Vergini, all’interno del parco della Villa Pantaleoni (ex Villa Isabella), si trova, in posizione isolata e circondata da querce, questo piccolo mausoleo in stile neoclassico. La tomba, posta a pochi passi dal fabbricato della villa, è costituita da una cappella esagonale con un piccolo peristilio a due colonne. E’ una struttura a pianta centrale coperta da una cupola in muratura sulla cui sommità si posiziona un piccolo lucernario tondo. Le pareti interne, rischiarate dalla luce filtrante, sono rivestite in marmo, legno e stucco e vi sono collocate grandi lapidi marmoree, una delle quali porta inciso il testamento politico del Pantaleoni. All’interrato, nella sala della sepoltura, sono custodite le salme.

Situazione di degrado allo stato attuale con ulteriore crollo di alcuni pezzi dei due spioventi sovrastanti il timpano (foto Gabriella Saretto)

CONSIDERAZIONI E PROSPETTIVE

Nel 2017 attraverso apposite schede sono stati segnalati i danni al bene immobile al Ministero beni attività culturali Marche. Sono state descritte ed evidenziate lesioni evidenti al timpano del piccolo peristilio di ingresso. Le parti in pietra del frontone e dell’architrave sono fortemente lesionate e c’è stata espulsione di materiale. Lesioni importanti ad entrambi i capitelli in stile delle due colonne di ingresso. Rischio collasso dell’architrave principale. Diffuse lesioni passanti della cupola in muratura.

C’è la necessità in qualche modo di intervenire al più presto con il restauro del sepolcro per recuperare una memoria storica così importante. Sicuramente vanno risolte alcune delle cause che fino ad ora hanno portato a questo immobilismo e intervenire rapidamente con una messa in sicurezza del bene.

L’edificio non è stato dichiarato di interesse culturale tramite atto specifico, ma presenta tutte le caratteristiche storico, artistiche, architettoniche necessarie al riconoscimento dell’interesse culturale.