Concorso di idee per la Riqualificazione del comparto denominato ex-caserma S.Martino, una nuova porta di accesso alla città di Ancona.

La rilettura in chiave contemporanea del complesso storico, oggi in parte crollato, avviene attraverso l’impostazione di un volume a corte che ripropone la conformazione originaria dell’impianto architettonico dell’epoca. La ricerca compositiva si basa sullo studio dei flussi esistenti pedonali e carrabili. Questi, intersecati al nuovo sistema dei flussi di progetto, ha generato una nuova configurazione urbana determinando la matrice di progetto. La composizione architettonica dell’intero complesso si basa su alcuni caposaldi ben definiti con alla base una esperienza di innovazione urbana e recupero storico. Il volume esistente, porzione del vecchio complesso storico adibito nel nuovo progetto essenzialmente a residenze e commerciale, ha un carattere estremamente materico ancorato al tessuto urbano del centro cittadino forte dei suoi tratti distintivi architettonici che il progetto mantiene ed esalta. La forma quadrangolare a corte dell’originario complesso è riproposta in chiave contemporanea con l’inserimento del nuovo volume, destinato a parcheggio e centro direzionale, un elemento assai poderoso che il progetto architettonico rende leggero e quasi etereo, galleggiante sopra la piazza e staccato dall’edifico storico con un taglio a tutta altezza.

L’involucro è un diaframma quasi inconsistente in materiale naturale studiato in relazione al sistema verde in facciata. La trama incrociata delle travi in legno che parte da terra produce un effetto cassettonato del soffitto della piazza che si ripropone con un disegno in pavimentazione con tipologie di pietra locale differenziate. Gli elementi in legno sagomati si piegano verso l’alto a costituire la pelle sinuosa e omogenea del volume. Nella fascia interna dell’edificio subito a ridosso della pelle si collocano tutta una serie di coltivazioni verdi, con tipologie diversificate nei diversi piani e caratterizzate da essenze studiate appositamente per fornire un effetto anti-smog. Il verde quota piazza è stato studiato per rendere gli spazi commerciali e il passaggio in cavea il più piacevole possibile con fitte aree naturalizzate a schermare il rumore e l’inquinamento del traffico automobilistico. In questo caso le essenze si diversificano per dimensione e tipologia ma mantengono la loro funzione anti-smog incentivando la biodiversità urbana dell’area. L’ultimo piano, destinato a funzione direzionale, presenta una forma a corte costituita dal blocco uffici a forma di L, speculare all’edificato esistente, coperto con una doppia falda inversa, che racchiude l’elemento vetrato centrale adibito a sala conferenze. Complessivamente l’immobile dall’alto e dai punti panoramici della città viene percepito con la sua forma caratteristica a corte che ripropone la conformazione storica. La parte del parcheggio interrato, rispetto a quella fuori terra, è stata concepita con accessi e uscite separate in modo da poter essere gestita più facilmente in relazione ai fruitori del complesso. I parcheggi potranno quindi essere dedicati o convenzionati secondo le esigenze generali di gestione. Il progetto è stato ideato pensando a mantenere separati i due volumi, quello nuovo e quello esistente, creando un grande pozzo di luce a tutta altezza che separa la parete del murales POPUP con la struttura del nuovo parcheggio. L’idea è proprio quella di mantenere quella parete a tutta altezza lasciando il murales il più possibile integro e ricavando alcune aperture in parte esistenti solo in punti strategici e funzionali ai collegamenti e agli accessi.

vista urbana dalla terrazza e dalla piazza

L’edificio progettato vuole dialogare con il concetto di “smart city”, quella città interconnessa che attraverso le nuove tecnologie migliora la qualità della vita dei cittadini nel rispetto dell’ambiente. La città storica, che presenta un tessuto urbano storico stratificato, quasi interamente protetto e vincolato, all’interno del modello smart city acquista un valore e un rapporto nuovo. I materiali della nuova architettura fanno da collante tra una nuova concezione di città urbana e la città storica che tutela il proprio patrimonio.
Nel progetto c’è la volontà di proporre una concezione urbana che diventa pioniera nella transizione energetica, integrando energie rinnovabili connesse a sistemi intelligenti come torrette per ricariche auto elettriche e riportando la natura in città. L’obiettivo è quello di proporre una visione sostenibile sul contesto storico di partenza mantenendo un idea contemporanea di edificato. La pelle biomimetica, concept generatrice del progetto con la sua trama in legno generato dalla matrice di flussi, diventa architettura in quanto elemento contenitivo della multifunzionalità dell’edificio e involucro green che riformula in modo intelligente una nuova concezione dinamica dell’oggetto. Un oggetto estremamente dinamico che, nella sua sinuosa organicità, vuole diventare elemento di riordino nella struttura “smart city” della città contemporanea.

la matrice di progetto e la nuova viabilità

La galleria San Martino, prevista già dal quinto piano della ricostruzione, è stata poi realizzata in epoca contemporanea generando un importante snodo viabilistico in entrata ed uscita direttamente dall’arco portuale. Il sistema urbano centrale, influenzato dai due collegamenti in galleria Risorgimento e San Martino, crea un sistema viabilistico complesso al fine di scaricare i flussi di traffico del centro cittadino. La macroarea identificata tra via San Martino e via Palestro si attesta proprio dietro la spina dei Corsi e svolge un ruolo chiave nel sistema della sosta direlazione interna cittadina con l’attuale presenza del parcheggio Stamira. Gli assi longitudinali dei Corsi, in cui sono dislocate le più importanti polarità urbane, risultano paralleli a via San Martino e, attraverso un sistema a pettine, possono essere raggiunti con percorsi pedonali anche dall’area di progetto. L’intervento che si propone interessa specificatamente il vuoto urbano tra via Oberdan, via Torrioni e via San Martino ma la riqualificazione dovrà valorizzare in modo unitario tutta la macroarea confinante per avere un sistema diretto di percorsi e accessi tra il nuovo complesso e le aree urbane di Piazza Roma, Piazza Pertini e la spina dei Corsi. La matrice dei percorsi sia carrabili che pedonali generante il progetto complessivo è un sistema con una sua gerarchia compositiva che si estende in tutta la zona ricucendo in chiave contemporanea un tessuto di connettività oramai perduto. Le connessioni all’interno dell’edificio si sviluppano sia orizzontalmente che verticalmente in modo da poter sviluppare un sistema di collegamenti tra i livelli e le diverse quote di via San Martino, via Palestro, via Torrioni e via Montebello. La matrice crea nuovi spazi riconfigurati, finalizzati alla coesione e alla qualità sociale e il loro valore architettonico e urbano viene esaltato nel ricongiungersi nella nuova piazza di progetto.

Tavola 01 di progetto